sabato, ottobre 15, 2005

Reperto #2: IBM 6:5 Cartridge System

Questo secondo post riguardante i "reperti" è la prova tangibile che non sto seguendo nessun ordine particolare nel presentarli. E' proprio il caso di dire che "li elenco così come mi vengono" perchè nel caso specifico ecco che cosa mi è venuto fuori dallo scaffale nascosto dalla Voyager...



Lo strano oggetto di cui sopra risale al 1978 e ho deciso comunque di presentarlo sia per la sua indubbia originalità, sia perchè mi piacciono quegli oggetti la cui funzionalità è stata brillantemente risolta dall'informatica ma che per implementarla i progettisti dell'epoca si erano dovuti inventare soluzioni a dir poco ingegnose.

Il congegno di cui sopra, la cui oscura denominazione sta nella sigla IBM 6:5, non si capisce facilmente a quale funzione assolvesse. Insomma, non è come una macchina da scrivere il cui rapporto con un PC su cui gira un programma di videoscrittura è facilmente riconoscibile, è chiaro che in questo caso siamo di fronte a qualcosa che "voi umani non avete mai visto prima".

Svelamo subito il "mistero" l'oggetto è un dittafono!

Gli ingegneri della IBM volevano probabilmente superare i limiti imposti dalla registrazione completamente sequenziale sui nastri magnetici, nonchè probabilmente l'ingombro degli stessi e la loro conseguente scarsa maneggevolezza per cui hanno pensato ad utilizzare un nuovo supporto magnetico ossia dei piccoli dischi flessibili.



Pare che ciascuno di essi potesse registrare fino ad 8 minuti di voce per cui serviva un modo per poterne utilizzare più di uno concatenandoli tra loro. La soluzione? Il Jukebox



Insieme all'oggetto veniva fornito anche un contenitore di plastica verde molto spessa (oggi lo chiameremo un caddy) in cui si infilavano a mano un certo numero di dischi flessibili che poi potevano essere meccanicamente sfilati uno ad uno attraverso una fessura laterale. L'idea era quindi che si poteva andare avanti e indietro nella riproduzione di un brano scegliendo il disco giusto.


Perchè sono due le fessure sul frontale della "macchina"? Domanda pertinente a cui non so dare risposta in quanto non sono riuscito a trovare nessun tipo di documentazione di rete. La mia supposizione è che una servisse in fase di registrazione e l'altra in fase di riproduzione ma ne sono tutt'altro che certo. Bisognerebbe conoscere qualcuno che all'epoca lo ha utilizzato o ancora meglio venduto!

Allineato al livello di originalità dell'insieme il microfono col suo singolare "joystick" per la scelta delle funzioni.

Passa decisamente la parte invece il meccanismo per cancellare i dischi registrati.

Un pesante magnete con una fessura attraverso a quale si fanno passare i dischi (ma basterà un volta sola o bisognerà ripetere l'operazione?) fino ad ottenerne la cancellazione.



Mi chiedessero adesso una stima delle probabilità di successo commerciale un un oggetto come l'IBM 6:5 francamente le stimerei prossime allo zero più che altro perchè il funzionamento pare legato ad un sistema di memorizzazione potenzialmente soggetto ad una serie di problemi decisamente invalidanti:
  • I supporti così "nudi" non si danneggiano a maneggiarli?
  • I dischetti vengono messi tutti insieme a contatto tra loro all'interno del caddy. Come fanno a non smagnetizzarsi strusciando l'uno sull'altro quando vengono utilizzati?
  • Quanto è efficace il "magnetone"? Se lo è troppo magari si rischia di cancellare involontariamente roba semplicemente avvicinandola se invece lo è troppo poco occorrono troppi passaggi per farlo.
Qualche informazione supplementare su questo tipo di supporto può essere trovata andandosi a leggere il brevetto originale presentato dall'IBM. Nell'immagine del dischetto si legge bene il numero di brevetto: 3797035 per cui consultando il database dei brevetti USA si accede ai documenti di brevetto scannerizzati (sono del 1975 e quindi non esiste la versione elettronica).

L'IBM 6:5 è un esemplare di una categoria di oggetti che si sono estinti e di cui si perderà memoria semplicemente perchè sorpassati su tutta la linea dai loro successori. Qualcuno si sognerebbe oggi di utilizzare una macchina da scrivere? Un'auto d'epoca bene o male fa le stesse cose di un'auto moderna solo con maggiore inefficienza e scomodità, cose su cui un appassionato può anche passare sopra oppure trovarle addirittura caratterizzanti rispetto alle comodità di una'auto moderna. Ma con la tecnologia le cose stanno diversamente, gli appassionati di questa categoria di oggetti l'unica cosa che possono fare è tenerseli in mostra da qualche parte, di usarli non c'è verso. Qualche anno fa feci inconsciamente lo stesso ragionamento guardando i miei dischi in vinile, oggi lo rifaccio non senza qualche scompenso a proposito della mia Leica M6 e pensando al digitale che incalza.

2 commenti:

Anthony V ha detto...

Hi There,

Can I use these images in a Wikipedia article? Are you asserting any copyright over them?

GW13 ha detto...

Hello Nicola!

A very interesting and extensive article. It's very hard to find a nice comprehensive material on this topic. I'm glad I got here.
I have a question. I am a collector of tapes and records. I do not have an IBM 6: 5 board in my collection. Is it possible for you to sell me one disc?

Best regards
Grzesiek.